Articolo: Dimmi come dormi e ti dirò chi sei: cosa rivela la posizione in cui si dorme

Dimmi come dormi e ti dirò chi sei: cosa rivela la posizione in cui si dorme
Si dice spesso che “siamo come dormiamo”. Un'affermazione curiosa, che trova però conferma in diversi studi recenti: la posizione che assumiamo durante il sonno può infatti rivelare molto della nostra personalità, del nostro stato emotivo e persino del modo in cui affrontiamo la quotidianità.
Dormire è una delle funzioni vitali più importanti per la salute e il benessere psicofisico. Tuttavia, ciò che a prima vista può sembrare un gesto naturale è, in realtà, profondamente legato al nostro equilibrio interiore. La qualità del riposo, così come le abitudini che adottiamo nel dormire, possono incidere non solo sul nostro corpo, ma anche sulla nostra mente.
Sin dall’infanzia, nessuno ci insegna realmente come dormire. Ognuno di noi sviluppa una propria postura notturna, quella che percepisce come più comoda, sicura o rilassante. Ma è proprio questa scelta a raccontare molto di noi: chi siamo, come reagiamo allo stress, che tipo di relazione abbiamo con l’ambiente che ci circonda.
Secondo numerosi esperti, la posizione in cui si dorme può fornire indizi preziosi sulla nostra emotività, sul nostro temperamento e perfino sulla qualità delle nostre relazioni. In questo approfondimento vedremo cosa può rivelare la postura assunta durante il sonno e analizzeremo anche quali siano le posizioni più corrette per favorire un riposo realmente rigenerante.
Cosa rivela di te la posizione in cui dormi?
Come anticipato, la postura che assumiamo durante il sonno può raccontare molto della nostra personalità. Diversi studi nell’ambito della psicologia e delle neuroscienze hanno infatti evidenziato come le posizioni del sonno possano riflettere aspetti profondi del nostro mondo interiore.
Durante il riposo notturno, i movimenti e le posture sono dettati dall’inconscio: non controlliamo attivamente il nostro corpo, ed è proprio per questo che ciò che facciamo nel sonno può diventare una chiave di lettura interessante della nostra psiche. La postura notturna può così diventare un segnale – silenzioso ma eloquente – del nostro stato emotivo e del nostro modo di affrontare la vita.
Per esempio, agitarsi frequentemente durante la notte può essere indicativo di una condizione di ansia o di tensione. Al contrario, un sonno calmo e privo di movimenti improvvisi può suggerire uno stato d’animo sereno e rilassato.
Le posizioni più comuni assunte durante il riposo sono essenzialmente tre: supina (a pancia in su), prona (a pancia in giù) e laterale (sul fianco). Ognuna di queste è associata a tratti caratteriali diversi e a specifiche implicazioni sul piano del benessere.
Analizzeremo ora più nel dettaglio le caratteristiche di ciascuna posizione, per comprendere cosa possono rivelare sulla personalità e in che modo influenzano la qualità del sonno.
Dormire a pancia in giù
Secondo alcune ricerche, dormire a pancia in giù è una delle posizioni più diffuse, seconda solo al sonno sul fianco. Nectar Sleep ha definito questa postura come la “posizione della caduta libera” o del “paracadutista, per via dell’immagine che richiama se osservata dall’alto: braccia e gambe distese, corpo rivolto verso il materasso.
Gli studiosi associano questa posizione a una personalità aperta, giocosa e decisa. Chi tende a dormire in questo modo viene descritto come uno spirito libero, curioso e sempre pronto a cogliere nuove opportunità.
Allo stesso tempo, però, può riflettere anche una certa vulnerabilità: si tratta infatti di una posizione di chiusura, come se il corpo volesse istintivamente proteggere le zone più delicate voltando le spalle al mondo. Non è raro che chi dorme in posizione prona sia più sensibile alle critiche o tenda a mostrare una certa insicurezza nei confronti dell’ambiente esterno.
Dal punto di vista fisico, pur essendo confortevole per molti, dormire a pancia in giù può comportare alcuni svantaggi. Questa postura tende a sovraccaricare la zona cervicale e lombare, soprattutto a causa della rotazione forzata della testa, che rimane disallineata rispetto alla colonna vertebrale. Questo può generare tensioni muscolari, dolori al collo, formicolii e sensazioni di intorpidimento agli arti.
Per migliorare la qualità del riposo in questa posizione, è fondamentale adottare alcuni accorgimenti. Gli esperti consigliano l’uso di un guanciale molto sottile, così da ridurre l’inclinazione della testa, oppure di un cuscino da posizionare sotto il bacino, utile per sollevare leggermente la schiena e diminuire la pressione esercitata sulla colonna. Un ulteriore consiglio utile è dedicare qualche minuto ogni giorno allo stretching, così da sciogliere le tensioni muscolari e riequilibrare la postura.
Dormire a pancia in su
Chi preferisce dormire in posizione supina – con le braccia rilassate lungo i fianchi o appoggiate sul petto e le gambe distese – è spesso descritto come una persona estroversa, determinata e dotata di una buona autostima. Secondo alcune teorie, si tratta di soggetti aperti all’ascolto, sensibili e altruisti, capaci di vivere pienamente le proprie emozioni.
Nonostante i benefici legati a questa postura, solo una piccola parte della popolazione adulta – circa l’8% – dorme abitualmente in questa posizione. Un dato curioso, se si considera che proprio la posizione supina è tra le più consigliate da medici e specialisti per garantire un riposo sano e rigenerante.
Dal punto di vista fisico, dormire a pancia in su aiuta ad alleggerire la pressione su articolazioni e muscoli, riducendo le tensioni nella zona cervicale e temporo-mandibolare. Questa postura può contribuire a prevenire dolori alla schiena e mal di testa, migliorando l’allineamento della colonna vertebrale e favorendo la distensione dei nervi e dei tessuti muscolari. Inoltre, si rivela ideale per chi soffre di problemi gastrici, poiché consente alla testa di restare leggermente sollevata rispetto al busto, facilitando la digestione e contrastando il reflusso.
Tuttavia, la posizione supina può avere anche qualche controindicazione. Chi dorme a pancia in su è infatti più soggetto al russamento, dovuto al rilassamento della muscolatura facciale e all’apertura involontaria della bocca. Questo fenomeno può accentuare le apnee notturne o disturbare la qualità del sonno.
Per ovviare al problema, gli esperti consigliano l’uso di un cuscino ergonomico, rigido e compatto, capace di sostenere adeguatamente testa e collo, mantenendoli ben allineati al resto della colonna. Un buon guanciale, in grado di conservare le sue proprietà anche sotto pressione, può fare una grande differenza nel garantire comfort e benefici posturali. Anche un topper può essere utile per migliorare l’accoglienza del letto.
Vuoi approfondire? Allora leggi anche: Come far smettere di russare una persona? 5 consigli utili
Dormire su un fianco
Dormire su un fianco è una delle posizioni più istintive e naturali, nonché la più diffusa tra la popolazione adulta. Questa postura può assumere sfumature diverse a seconda della disposizione degli arti, che – secondo gli esperti – rivelano tratti distintivi della personalità.
Tra le varianti più comuni, troviamo la cosiddetta posizione fetale, dove braccia e gambe sono rannicchiate verso il busto. Chi dorme in questo modo è spesso una persona sensibile, riflessiva e, talvolta, diffidente. La posizione raggomitolata, infatti, assume un significato simbolico di protezione: come se il corpo cercasse di difendere gli organi da minacce esterne. Questo atteggiamento può riflettere un temperamento ansioso, riservato e incline all’introspezione, con una tendenza a rimuginare su pensieri e situazioni vissute.
Diverso è il significato della posizione del cercatore, in cui si dorme su un fianco ma con le braccia protese in avanti. Questa postura suggerisce un’indole aperta, dinamica e positiva, tipica di chi è costantemente alla ricerca di nuovi stimoli. Si tratta di persone che, pur conservando una certa cautela, sono pronte a mettersi in gioco e a lasciarsi sorprendere, anche se talvolta la loro naturale diffidenza può rallentarne lo slancio iniziale.
Oltre ai significati psicologici, dormire su un fianco è considerata da medici e specialisti del sonno una delle posizioni più salutari. Favorisce infatti il rilassamento muscolare, agevola la digestione e sostiene la corretta funzionalità degli organi interni. Inoltre, è una postura particolarmente raccomandata per chi soffre di reflusso gastrico, dolori lombari o difficoltà respiratorie.
Dormire sul fianco destro o sinistro? Benefici e differenze a confronto
Negli ultimi anni, diversi studi scientifici si sono concentrati sull’analisi della posizione laterale del sonno, cercando di capire se il lato su cui ci si addormenta possa influire sulla salute. Sebbene le ricerche siano ancora in corso, alcune evidenze suggeriscono differenze interessanti tra il dormire sul lato destro e il dormire sul lato sinistro.
Dormire sul fianco destro sembrerebbe avere effetti positivi sulla salute cardiovascolare. Alcune indagini hanno rilevato una possibile riduzione della frequenza cardiaca e un’influenza favorevole sulla pressione sanguigna, oltre a un minore carico di lavoro per il cuore.
Al contrario,dormire sul fianco sinistro può apportare benefici all’apparato digerente e al sistema linfatico. Questa posizione favorisce la digestione, stimola l’attività della milza e supporta l’eliminazione delle tossine. Inoltre, è considerata utile per chi soffre di reflusso gastroesofageo, poiché riduce la probabilità di bruciore di stomaco durante la notte.
La posizione laterale è fortemente raccomandata anche durante la gravidanza, poiché migliora la circolazione sanguigna e contribuisce ad alleviare la pressione sulla colonna vertebrale, favorendo un riposo più confortevole.
Per chi dorme su un fianco, gli esperti del sonno consigliano di utilizzare un cuscino mediamente rigido e ben strutturato, in grado di sostenere il collo e allineare correttamente la testa con il resto della colonna vertebrale, evitando tensioni e dolori cervicali.
Cervicale e torcicollo: come dormire bene evitando fastidi
Come abbiamo visto, la posizione assunta durante il sonno può influire sensibilmente sul benessere fisico. Uno degli aspetti più importanti da considerare per prevenire disturbi come torcicollo e dolori cervicali è la scelta del cuscino giusto.
Che si dorma su un fianco, a pancia in su o a pancia in giù, l’obiettivo resta lo stesso:favorire l’allineamento della colonna vertebrale, garantendo il corretto supporto a testa e collo. Quando il corpo si trova in equilibrio e completamente rilassato, i muscoli possono distendersi e la respirazione risulta più fluida ed efficace.
Per questo motivo, non esiste un cuscino “universale” adatto a tutti: ogni posizione richiede specifiche caratteristiche in termini di spessore e consistenza. Il guanciale deve adattarsi alla postura preferita durante il riposo, evitando sia l’eccessiva inclinazione del capo, sia la sua flessione innaturale, due fattori che possono compromettere la qualità del sonno e provocare dolori al risveglio.
Come scegliere il cuscino giusto in base alla posizione del sonno
Abbiamo visto quanto sia importante mantenere un corretto allineamento della colonna vertebrale durante il riposo, e quanto la selezione deicuscini possa influire su comfort, qualità del sonno e benessere muscolo-scheletrico. Tuttavia, per ottenere il massimo beneficio, il cuscino va scelto anche in funzione della posizione in cui si dorme abitualmente. Vediamo quali sono le caratteristiche ideali in base alla postura preferita.
Leggi anche: In piuma, in memory o sintetico? Ecco come scegliere il cuscino per dormire bene
Cuscino per chi dorme a pancia in giù
Chi dorme in posizione prona dovrebbe prediligere un guanciale a bassa altezza e morbida consistenza. I cuscini in piuma d’oca, soffici e flessibili, aiutano a mantenere la testa più vicina al materasso, favorendo un corretto allineamento con la colonna vertebrale ed evitando posture innaturali che possono causare tensioni cervicali e lombari.
Cuscino per chi dorme a pancia in su
Se si dorme in posizione supina, è fondamentale che il cuscino offra un sostegno medio ed ergonomico, in grado di riempire lo spazio tra la nuca e le spalle. In questo caso, i cuscini in memory foam sono ideali perché si adattano al profilo del collo, offrendo il giusto sostegno tra nuca e spalle e prevenendo torsioni e dolori cervicali al risveglio.
Cuscino per chi dorme sul fianco destro o sinistro
Per chi preferisce dormire su un fianco, i cuscini per letto devono avere una consistenza compatta e un’altezza adeguata, tale da colmare lo spazio tra la spalla e la testa, mantenendo la colonna vertebrale ben allineata. Un supporto troppo morbido farebbe sprofondare la testa, compromettendo la postura; uno troppo rigido, invece, rischierebbe di creare tensioni.
Postura, comfort e salute: l’importanza di dormire correttamente
Scegliere il cuscino giusto significa investire nella qualità del proprio riposo. Qualunque sia la posizione assunta durante la notte, un supporto adeguato migliora il benessere generale, favorisce un sonno rigenerante e aiuta a prevenire disturbi come cervicale e torcicollo. Trovare il guanciale più adatto alle proprie esigenze posturali, del resto, è un passo fondamentale per dormire bene e svegliarsi ogni giorno con energia e leggerezza.
Domande frequenti su posizione in cui si dorme
Cosa dice la posizione del sonno sulla personalità?
La posizione del sonno racconta molto sulla personalità. Alcune posture indicano tratti come apertura, sensibilità, bisogno di controllo o desiderio di protezione. Ad esempio, chi dorme in posizione fetale tende a essere più introverso e riflessivo, mentre chi dorme supino spesso mostra maggiore sicurezza e disponibilità verso gli altri.
Dormire a pancia in giù fa male?
No, dormire a pancia in giù non fa male, anche se potrebbe causare disagi alla zona cervicale e lombare, soprattutto se non si utilizza un cuscino adatto. Questa posizione può forzare il collo in una rotazione innaturale, creando tensioni che, nel tempo, compromettono la qualità del sonno.
Quale cuscino usare per dormire a pancia in su?
Per dormire a pancia in su, il consiglio è quello di optare per un cuscino di altezza media con forma anatomica, capace di sostenere la curva naturale tra collo e spalle. Un buon supporto evita flessioni anomale della testa, contribuendo a prevenire dolori cervicali e garantendo una respirazione più fluida durante la notte.
I cuscini in memory foam aiutano a prevenire il torcicollo?
Sì, i cuscini in memory foam aiutano a prevenire il torcicollo, poiché si adattano in modo preciso alla forma del collo e della testa, mantenendo la colonna cervicale ben allineata. Offrono un sostegno stabile e personalizzato che riduce le tensioni muscolari durante il riposo.
Quali sono i segnali che indicano un cuscino sbagliato?
I segnali che indicano un cuscino sbagliato includono dolori cervicali al risveglio, mal di testa frequenti, rigidità alle spalle o alla nuca, e difficoltà a trovare una posizione comoda durante la notte. Anche un sonno disturbato o non ristoratore può essere sintomo di un supporto inadeguato.
Ogni quanto va cambiato il cuscino?
Il cuscino va cambiato almeno ogni 2 o 3 anni, anche se la frequenza può variare in base al materiale, all’uso quotidiano e alla qualità del prodotto. Con il tempo, infatti, perde la sua capacità di supporto e accumula umidità, polvere e acari, diventando meno igienico e potenzialmente dannoso per la salute. Se noti che il cuscino ha perso forma, emana odori sgradevoli o provoca dolori al collo al risveglio, è il momento di sostituirlo.